Dalle note seducenti del “Tango nuevo” di Astor Piazzolla alla raffinata malinconia di Debussy, passando per il calore di “Vuelvo al Sur” e la melodia trasognante di “Moon River”. Il musicista transalpino ha regalato al pubblico etneo, accorso in sala con entusiasmo, un vero viaggio alla scoperta del suo mondo musicale, che continua ad affascinare le platee di tutto il mondo da oltre cinquant’anni
Melodie trascinanti, un interprete d’eccezione e una cornice suggestiva come quella del Teatro Sangiorgi. Questa la ricetta vincente di “Passion Galliano”, recital che ha visto protagonista ieri sera a Catania il fisarmonicista francese Richard Galliano. Nel corso del concerto, tenutosi all’interno della 48° stagione concertistica organizzata dall’Associazione Musicale Etnea, l’artista transalpino ha offerto alla sala, riempita dal pubblico con grande entusiasmo, uno spaccato delle tappe che hanno scandito il suo più che cinquantennale percorso musicale, fatto di peculiari sfumature che vanno dalla musica d’arte al jazz, passando per i classici francesi e le sonorità sudamericane.
Proprio a quest’ultime, del resto, Galliano deve molto. Fu Astor Piazzolla, con il suo “Tango Nuevo” negli anni ‘80, a imprimere nel fisarmonicista la scintilla di uno stile che poi si sarebbe sviluppato in maniera del tutto originale. Apprezzatissime dal pubblico catanese sono state infatti le interpretazioni di grandi classici come “Oblivion” e “Libertango”. Decisamente toccante la performance di “Vuelvo al sur” (Vengo al sud), brano scritto dal genio argentino e colonna sonora dell’omonima pellicola di Fernando Solanas, che Galliano ha voluto dedicare proprio alla città di Catania.
Durante il concerto, nel quale Galliano ha sempre suonato con struggente intensità ad occhi chiusi, non sono mancati, naturalmente, riferimenti al repertorio di brani partoriti dalla sensibilità del fisarmonicista. Tra questi, “French touch”, straordinario esempio della Nuova musette francese creata proprio da Galliano, e “Tango pour Claude” , brano tratto da uno dei suoi migliori dischi degli anni ’90, intitolato Viaggio.
Ammiratore già in giovane età della grande musica d’arte e autore di riusciti adattamenti per fisarmonica (dal 2010 al 2016 ha dedicato dei lavori a Bach, Vivaldi e Mozart), l’artista ha proposto alcuni brani iconici, tra cui “Clair de lune” di Claude Debussy.Rimanendo sempre nel tema dell’immaginario lunare, Galliano, facendo incursione nel mondo delle colonne sonore, ha regalato al pubblico catanese una vera e propria chicca. Utilizzando il melowtone – una particolare tipologia di armonica dotata di tastiera – ha eseguito “Moon River”, brano premio Oscar di Henry Mancini reso celebre dall’interpretazione di Audrey Hepburn in una delle scene più magiche di Colazione da Tiffany.