martedì, Dicembre 3, 2024
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Missione Guinea Bissau, pozzi, scuole e ospedali per le popolazioni africane

A febbraio la nuova missione, progetti per aiutare l’Africa, martoriata da violenze, ingiustizie e fame: “Andiamo dove il bisogno è reale, sì alla vita perché è sempre un dono in tutte le parti del mondo”

Si è conclusa circa un mese fa l’esperienza in Guinea-Bissau organizzata dal gruppo “Amici delle Missioni”. A guidare il piccolo gruppo il diacono permanente della diocesi di Acireale Sebastiano Genco, fondatore ed animatore dell’associazione acese che ha celebrato il 26° anno di servizio

Insieme a Genco in missione nello stato africano sono andati il geometra Matteo Rizzo e l’architetto Roberto De Grazia. Nobile l’intento: concretizzare con il governo locale l’accordo per realizzare i moduli ospedalierinecessari alla comunità, in particolare il reparto di maternità

La questione nascite in Africa è un problema radicato. Nell’Africa rurale, ben distinta dal turismo e dai suoi centri, natalità e mortalità vanno quasi corrispondenti. I dati di Save the children Italia riportano infatti che, seppur è vero che i paesi africani sono segnati da esplosioni demografiche, le complicazioni nella gravidanza e nel parto proprio in Guinea-Bissau portano alla morte 1.100 donne ogni 100.000 nati vivi

Un numero preoccupante e tristemente in crescita che ha incoraggiato i volontari dell’associazione ad intervenire per la realizzazione di un ospedale. Come previsto dall’accordo sarà il governo locale a farsi carico delle attrezzature sanitarie e del personale medico da impiegare nella struttura, che sarà realizzata dall’associazione grazie al contributo di volontari e benefattori.

“Le complicanze nella fase della gestazione e del parto sono innumerevoli. Non solo il rischio di un parto prematuro, ma anche le infezioni e le malattie che possono contrarre le donne sono tante: l’AIDS in primis, ma anche malaria e polmonite sono motivo delle morti materne. Cause che si potrebbero prevenire con pochi accorgimenti, che nel mondo sono ovvietà ma in questa terra sono un lusso. – dichiara Sebastiano Genco –E’ importante avere del personale specializzato in sala parto e facilitare l’accesso a cure in fase della maternità ed anche in post nascita. Noi ci impegniamo perché a tutte le donne sia data la possibilità di vivere serenamente la gravidanza. Diventare madre e dare la vita è sempre un dono, in qualunque parte del mondo questo accada. Renderla un’esperienza serena è un dovere morale che ciascuno di noi deve riconoscere e sostenere.”

Il progetto dell’ospedale non è l’unico dell’associazione. Nel ventennio di servizio in Africa, grazie alla collaborazione con suore e sacerdoti missionari, guidati dal vescovo guineano Mons. José Campate, sono stati realizzati pozzi, scuole e centri per la salute. Senza dimenticare la promozione delle adozioni a distanzae i progetti per il sostegno scolastico ai ragazzi più volenterosi, con la realizzazione di borse di studio atte a rendere merito al loro impegno.

Le attività che si propone l’associazione non hanno però la loro conclusione in questa esperienza, che al contrario sa dare motivazione e slancio verso nuove iniziative.

I volontari dell’associazione torneranno infatti in Africa nel prossimo mese di febbraio, per portare ancora il loro aiuto attraverso la realizzazione di nuovi pozzi e nuovi centri per il miglioramento della vita della popolazione locale.

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