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Riti e segni della Settimana Santa: le celebrazioni con il vescovo di Trapani

CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA 2024

Non ci sono solo i “Misteri” nella ricca settimana santa trapanese: la liturgia esprime con segni e simboli meravigliosi 

il grande messaggio di speranza della Passione, morte e Resurrezione di Gesù

Le celebrazioni presiedute dal vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli

Da domenica prossima 24 marzo, domenica delle Palme, la Chiesa celebra la settimana più importante e più feconda di riti e di simboli per l’intera cristianità. Nei giorni del triduo pasquale (da giovedì alla domenica di pasqua) la Chiesa fa memoria degli eventi che rappresentano il cuore della fede e della speranza cristiana : la passione, la morte e la resurrezione del Cristo e la sua vittoria sul male e sulla morte;  

il suo comandamento nuovo: quello dell’amore e della fraternità universale;  

l’istituzione dell’Eucarestia, 

celebra riti colmi di segni  come la benedizione degli oli sacri, la lavanda dei piedi, il lucernario. A Trapani il triduo di concluderà con la processione del Risorto e la Santa Messa Pontificale nella Domenica di Pasqua. 

Domenica 24 marzo  Domenica delle Palme 

Con il segno delle “palme” e quello dei ramoscelli d’ulivo la Chiesa accoglie Gesù messia e Signore: nelle palme si può intravedere il segno del martirio e nell’ulivo quello della pace e della riconciliazione. 

          Ore 10.30 Chiesa Maria Santissima del Soccorso “Badia Nuova”, benedizione delle palme e  inizio della processione verso la Cattedrale “San Lorenzo” (Itinerario: Via Garibaldi, Via Torrearsa, Corso Vittorio Emanuele, Cattedrale)

          Ore 11.00 Solenne messa pontificale presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli in Cattedrale

Lunedì Santo 25 marzo  La Santa  Messa del “crisma” 

           Ore 19.00  Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa del “crisma”.

Poiché si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione presieduta dal vescovo – unica per tutta la diocesi –  rinnovano pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa celebrazione ricca di segni, vengono benedetti

·       L’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo.

·       L’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati.

                        ·            Il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate alcune provenienti dalla Terra Santa e dalla Grecia) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese.

Quest’anno per la preparazione dell’olio del crisma verrà usato l’olio che ogni anno viene donato dal ceto degli “Ortolani” del gruppo “Gesù nell’orto degli ulivi” della processione dei misteri e una bottiglia delle olive coltivate nel “Giardino della memoria” a Capaci vicino il luogo della strage dono del questore di Trapani Salvo La Rosa. Un olio che nasce quindi da ulivi piantumati su quella terra irrorata dal sangue dei martiri della giustizia e che rappresenta la rinascita, un forte segno pasquale di resurrezione per la nostra terra e per gli uomini e le donne che con esso saranno segnati.

Questi olii consacrati dal vescovo saranno poi consegnati a tutti i parroci: con questa miscela santa saranno consacrati i nuovi nati nel battesimo, quelli che riceveranno la Santa Cresima i nuovi presbiteri, gli anziani e ammalati che ricevono l’olio con il sacramento della benedizione degli infermi. Dalla Cattedrale questi olii santi arriveranno nelle nostre case e sui corpi dei nostri cari. 

Alla celebrazione del crisma saranno presenti anche tutti i cresimandi di Castellammare del Golfo ( circa un centinaio)  che giungeranno a Trapani in pullman accompagnati dai catechisti e dai tre parroci per partecipare alla consacrazione dell’olio con il quale saranno unti quando riceveranno nei prossimi mesi il sacramento della Santa Cresima.

TRIDUO PASQUALE

Giovedì Santo 28 marzo: il rito della “lavanda dei piedi”, gli altari della “reposizione” per l’adorazione notturna

             ore 19.00 Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa “in coena Domini”.  Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio iltriduo “della morte sepoltura e risurrezione” del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”..I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia, pertanto, propone:

1.   il rito della lavanda dei piedi. L’invito a vivere l’amore e nel servizio gli uni agli altri come primo segno distintivo dei seguaci di Cristo si prolunga nella processione offertoriale accompagnata dall’antico inno dell’amore cristiano Ubi caritas et amor Deus ibi est. 

                   2.   l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che a conclusione della celebrazione verrà custodita nell’altare delladeposizione dell’eucarestia appositamente preparato per l’occasione.

                 Gli altari dell’Eucarestia vengono riccamente ornati di fiori: vengono chiamati erroneamente “sepolcri” e vengono visitati da migliaia di fedeli.Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: Durante il canto del Gloria  suoneranno per l’ultima volta fino alla notte di Pasqua, le campane di tutte le Chiese. Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari della chiese. Adorazione eucaristica fino alle ore 24.00 con la realizzazione degli altari della reposizione, quelli che vengono ancora erroneamente chiamati “i sepolcri”. Questi “altari” per la preghiera e l’adorazione vengono realizzati solo nelle parrocchie dove c’è una comunità che si riunisce in preghiera e dunque non nelle rettorie o altre chiese. Le foto con i momenti di preghiera e silenzio vissuti saranno diffuse anche sui social media dove sarà possibile anche conoscere gli orari dei riti della pietà popolare e delle celebrazioni nelle parrocchie della Diocesi.

Venerdì Santo 29 marzo: Passione del Signore 

       Giorno di astinenza e digiuno. L’azione liturgica si svolge nel primo pomeriggio richiamando le ultime ore di vita di Cristo.

          Rito della “discesa della Croce”all’interno dell’azione liturgicadell’adorazione della Croce presieduto dal vescovo presso la Chiesa di Santa Maria del Gesù alle ore 12. Subito dopo, in processione, il vescovo raggiungerà piazza Purgatorio per dare il via alla processione dei “Misteri” del venerdì santo (ore 14).  

Sabato Santo 30 marzo: il giorno del grande silenzio

Dice un’antica omelia, il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono».  È la celebrazione silenziosa del tempo sospeso e dell’imitazione delle pie donne che nella sera del venerdì santo, dopo che fu sepolto Gesù: «Erano lì, davanti al sepolcro» (Mt 27,61); ma è anche il giorno in cui la chiesa si raccoglie con la Vergine Madre che veglia il corpo del Figlio nell’attesa della Risurrezione gloriosa. Le Chiese orientali celebrano il mistero della discesa di Cristo agli inferi. La comunità parrocchiale della Cattedrale insieme al vescovo accompagnano il simulacro dell’Addolorata al passaggio da Corso Vittorio Emanuele per la conclusione della processione dei Misteri del venerdì santo con la preghiera finale del vescovo in piazzetta Purgatorio

            Sabato Santo ore 22.30  Cattedrale “San Lorenzo”: veglia Pasquale presieduta dal vescovo. E’ la madre di tutte le veglie; essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione. Nel cuore della notte i cristiani celebrano la vera pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Cristo nostra pasqua è risorto. La liturgia prevede: 

1.   Il Lucernale con la benedizione del Fuoco Nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’Exsultet, l’antico inno attribuito a sant’Ambrogio e che proclama la felix culpa di Adamo e inneggia a Cristo, centro del cosmo e della storia, che, con la sua luce serena, sconfigge le tenebre della mondo. 

2.   la liturgia della parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Crto. 

3.   la liturgia Battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo).

4.   la liturgia eucaristica.

Domenica di Pasqua 31 marzo, Resurrezione del Signore:

Giorno assolutamente nuovo per l’umanità, giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione.

              Alle ore 9.30 dalla Chiesa del Purgatorio muoverà la processione del Cristo Risorto fino alla   Cattedrale dove alle ore 11 il vescovo presiederà il solenne Pontificale di Pasqua.  

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