Mónica Scapparone interpreta il suo monologo teatrale
24 marzo 1976. Argentina
martedì 26 marzo, ore 18.00
ingresso libero
Chiesa Sant’Eulalia dei Catalani
Palermo
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L’Instituto Cervantes di Palermoospita martedì 26 marzo alle ore 18.00, nei locali della Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria Nuova, 33), il monologo teatrale 24 marzo 1976. Argentina scritto, diretto e interpretato dall’artista argentina Mónica Scapparone.
Il 24 marzo 1976 le Forze Armate rovesciarono il governo costituzionale della Repubblica Argentina con un colpo di Stato. Da quel momento il regime militare, che si autodefinì Processo di Riorganizzazione Nazionale (Proceso de Reorganización Nacional), attuò una politica basata sul terrore.
Scomparvero trentamila persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali, tra queste più di cinquecento bambini, rapiti con i loro genitori o nati da lì a breve nei centri di detenzione clandestini dove venivano portate le giovani detenute incinte.
Protagonista del monologo, che riporta nel titolo questa data indelebile nella mente del popolo argentino, è una donna scomparsa proprio nel 1976 durante l’ultima dittatura militare argentina.
Il testo racconta le varie fasi del suo rapimento avvenuto quando aveva 18 anni ed era incinta di tre mesi. Un inferno in terra a tutti gli effetti cominciato con la detenzione in un centro clandestino, proseguito con il furto del neonato poche ore dopo la sua nascita e conclusosi con il così detto “volo della morte”. Al termine del monologo l’autrice e attrice dialogherà con il pubblico presente. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Mónica Scapparone è nata a Buenos Aires, in Argentina, da una famiglia di origine per metà spagnola e per metà italiana. Ha iniziato la sua esperienza di attrice più di 35 anni fa nei teatri di San Telmo, a Buenos Aires; recitando anche in serie televisive e al cinema. Da quattro anni circa vive in Italia dove ha recentemente partecipato come co-produttrice, assistente alla regia e fotografa al film documentario L’orchestra dei migranti.
È autrice e regista anche dello spettacolo teatrale Levantemos los pañuelos (Alziamo i fazzoletti), ambientato nel periodo della dittatura argentina (1976-1983) e del ritorno alla democrazia che affronta la drammatica storia degli scomparsi, la ricerca dell’identità e la lotta incessante delle Madri e delle Nonne di Plaza de Mayo.