Riparte la centrale idroelettrica di Villetta Barrea. L’inaugurazione è domani, 30 marzo 2024, alla presenza del Sindaco Giuseppina Colantoni. Si tratta del percorso di transizione energetica più emblematico d’Italia, quello di una comunità che, grazie al recupero di una storica centrale idroelettrica, si avvia a diventare la prima «nZEC» d’Italia (Near Zero Energy Community).«Al centro dell’iniziativa vi è la ristrutturazione e rimessa in funzione di una struttura ferma ormai da moltissimi anni all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo,un patrimonio architettonico e storico che risale al 1910» spiega Moreno Scarchini, fondatore e ceo di EnergRed, la E.S.Co. impegnata nel sostenere latransizione energetica delle pmi italiane che si è occupata del revamping, facendosi carico anche di un progetto editoriale fotografico senza scopo di lucro finalizzato a raccontare attraverso le immagini le sensazioni dei cittadini, portate allo scoperto dall’esperienza immersiva dei fotografi.A realizzare il libro tre grandi maestri della fotografia ambientale a cui EnergRed ha affidato l’incarico: Alfredo Corrao,fotografo e docente di fotografia specializzato nella documentazione dei beni culturali; Yvonne De Rosa, che con la sue immagini si propone la creazione di un dialogo occasione di scambio e di arricchimento culturale; e Simona Filippini, già allieva a Parigi del maestro Paolo Roversi, particolarmente interessata all’evoluzione della società per narrare storie di donne, di nuovi cittadini e di giovani.«Per tutti noi villettesi è “la centralina”, da sempre. Pochissimi borghi possono vantare di possederne una, ma —oltre ad essere un bene prezioso per il forte valore sociale che ha per la comunità— la centrale è sempre stata anche un problema per il Comune, perché è quasi proibitivo gestire un impianto del genere senza le adeguate competenze tecniche ed ingegneristiche che essa richiede» commenta Giuseppina Colantoni, Sindaco di Villetta Barrea.Dopo la sua prima inaugurazione, avvenuta nel 1910, la centrale ha cessato di funzionare durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi la distrussero, fino ad essere poi ripristinata nel 1952dall’Enel per cessare nuovamente di funzionare negli Anni Sessanta del secolo scorso.Più recentemente, venne ripristinata e riaperta ancora una volta nel 1995, ma nel 2015 un’alluvione ne interruppe nuovamente il servizioponendola di fatto in uno stato di abbandono, fino all’arrivo di EnergRed che, inserendola nel proprio programma di recupero delle infrastrutture di produzione di energia rinnovabile, l’ha portata a nuova vita concludendo il “revamping”.Oltre all’iniziativa ingegneristica, EnergRed ha tuttavia voluto accompagnare il progetto con un percorso artistico e culturale: “Acqua Corrente”, attraverso il quale raccontare passato, presente e futuro della transizione energetica di un’intera comunità,documentando attraverso le immagini il vissuto dei cittadini.«Il libro è stato pensato come omaggio ad una comunità che sa di essere bella e ha l’orgoglio di mostrarsi come tale. Il recupero della centrale idroelettrica di Villetta Barrea non fa eccezione: per noi è un’opera “bella” per la sua utilità per la comunità locale, per l’armonia con il territorio, per la sua funzionalità operativa e per la sua sostenibilità ambientale, trattandosi di produzione di energia rinnovabile. Ecco dunque un pratico esempio di come se ogni opera umana fosse pensata anche come “bella” vivremmo in un mondo sicuramente migliore» dice orgogliosamente Moreno Scarchini. |