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Visita del Garante alla Casa Circondariale di Trapani

In data 26 marzo scorso il Garante Santi Consolo si è recato presso il carcere di Trapani dove è stato ricevuto dalla nuova direttrice dottoressa Tiziana Sardo e dal Comandante della Polizia dott. Christian Astarita.

La visita fa seguito alla precedente del 7 settembre 2023 nel corso della quale il Capo dell’area educativa aveva dato notizia con particolare enfasi delle nuove iniziative in cantiere volte alla realizzazione di percorsi formativi per i detenuti. In particolare, si era fatto cenno di un progetto finalizzato ad avviare i detenuti all’attività teatrale, al canto ed alla recitazione, con previsione di organizzazione di spettacoli con il coinvolgimento dei familiari. Altresì, era stata data notizia del prossimo avvio di un tirocinio per l’attività di trasformazione del pescato diretto ad almeno 11 soggetti (progetto particolarmente interessante per la disponibilità manifestata dagli armatori locali ad assumere successivamente i detenuti tornati liberi), e di un altro corso per manutentori di aree verdi per 10 detenuti, nonché di altre attività formative non ancora ben definite, da destinare ad ulteriori 60 persone.

Purtroppo, in occasione di questa seconda visita il Capo area educativa risulta essere in ferie e la stessa direttrice, appena insediata, non detiene informazioni aggiornate. Il Comandante informa che, ad eccezione del sol corso rivolto alle attività di trasformazione del pescato, tutte le iniziative illustrate a settembre 2023 non sono ancora materialmente partite: il Comandante prevede che entro la fine dell’estate sarà possibile avviare ben 6 corsi di formazione professionale.

Passando in rassegna le principali problematiche dell’istituto, che è datato anno 1965, si deve purtroppo rilevare che resta ancora chiuso dallo scorso mese di agosto il reparto isolamento: addirittura non risulterebbe ancora essere stato affidato (purtroppo sempre a professionisti esterni) l’incarico di redazione del progetto di ristrutturazione da parte del PRAP. Un pòmeglio è invece la situazione relativa all’ex reparto femminile (Egeo) dove i lavori, come riferisce il Comandante, sarebbero a buon punto di avanzamento. Tali lavori, su progettazione curata dagli uffici del PRAP, si caratterizzano in quanto condotti in economia attraverso la MOF, che all’uopo è stata rinforzata da ulteriori 5 detenuti aggiuntivi, e da parte di maestranze (elettricisti in particolare) della stessa amministrazione penitenziaria.

Il Comandante e la stessa direttrice in merito informano che è stata completamente revisionata la procedura e la tempistica di coinvolgimento al lavoro dei detenuti, che in numero di 100 (tutti facenti capo al reparto trattamento intensificato) riusciranno a lavorare nel corso dell’anno.

Alla data della visita, i detenuti presenti sono 517 a fronte di una capienza ordinaria di 555 posti, a sua volta ridotta a 497 per momentanea indisponibilità di 58 posti. E infatti le camere di pernottamento previste sono 233, ma di queste ben 32 sono momentaneamente inagibili, ciò comportando un indice di sovraffollamento pari a 104,02.

Sul totale della popolazione carceraria, solo lo 0,97% (5 detenuti) è allocata in sezione a custodia aperta, l’85,88% (pari a 444 detenuti) in sezioni ordinarie a custodia chiusa e 68 detenuti in sezione di Alta sicurezza. Solo un reparto è attrezzato per la vigilanza dinamica e in esso sono dislocati 91 detenuti.

84 sono i detenuti stranieri presenti (16%) con prevalente presenza di tunisini (40).

Tra le varie sezioni sono dislocate 5 sale colloqui; sono inoltre disponibili 3 locali di culto e 2 campi sportivi,di cui uno di calcio polifunzionale.

Nell’istituto permangono ancora 27 camere con bagno delimitato da muretto basso privo di apertura d’accesso. Le docce sono presenti solo in 159 camere;la sezione destinata all’alta sicurezza è priva di doccia in camera. Il riscaldamento è stato realizzato solo presso il reparto Adriatico, ma non è funzionante. Tutti gli altri reparti sono privi di riscaldamento. Le stanze sono tutte dotate di prese e la maggior parte di interruttore autonomo di luce.

L’assistenza sanitaria sembrerebbe aver superato le recenti criticità. L’assistenza medica è H24, ma la presenza dello psichiatra continua ad essere limitata a sole 6 ore al mese, livello assolutamente insufficiente per la popolazione ristretta. Presso l’istituto da oltre un anno non si sono manifestati, per fortuna, eventi suicidari né tentativi di suicidioPermane la presenza di qualche caso sporadico di autolesionismo, per fortuna a finalità preminentemente strumentale e senza particolari conseguenze.

Girando tra i reparti, si è avuto modo di incontrare un detenuto di anni 58 cieco di difficile gestione, a cui è assegnato un detenuto che lo assiste.

Particolarmente attivi e collaborativi si sono manifestati sia la direttrice che il Comandante, con i quali si sono concordate ulteriori iniziative ed implementazioni di attività trattamentali che stante il loro impegno professionale appaiono di ottimo auspicio per il futuro.

La visita ha avuto termine intorno alle ore 11:00 per aver modo di recarsi all’Ufficio locale di esecuzione penale esterna. Presso tale ufficio si è avuto l’incontro particolarmente cordiale sia con la direttrice dottoressa Provenzano che con tutto il personale presente.

La direttrice ha rappresentato un impegno particolarmente significativo che porterà avanti anche per alleviare le condizioni difficili di sovraffollamento e di carenza di attività trattamentaliche persistono negli istituti penitenziari ubicati nel suo ambito di competenza. L’organizzazione del lavoro di tale ufficio appare quanto mai razionale e ben condotto.

A conferma di quanto constatato, il Garante nel pomeriggio della stessa giornata ha anche incontrato le due magistrate di sorveglianza dott.ssa Chiara Pesavento e dott.ssa Gaia De Marchi. Le stesse, pur essendo di nuova nomina, erano particolarmente informate di tutte le problematiche attinenti gli istituti di loro competenza.

L’impressione che si è avuta è stata quanto mai positiva, perché certamente le professionalità conosciute presso l’istituto penitenziario, l’ufficio locale UEPE e presso l’Ufficio di sorveglianza, sapranno collaborare in sinergia ottimale per attenuare, almeno in parte, le criticità riscontrate.​​​​​​​

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