venerdì, Ottobre 4, 2024
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Il pianista Ludmil Angelov incanta il Sangiorgi con il “suo” Chopin per il gran finale della Stagione AME

Il musicista bulgaro è stato protagonista dell’appuntamento conclusivo della 48ma Stagione Concertistica dell’Associazione Musicale Etnea che si è svolto ieri, venerdì 12 aprile, a Catania presso il Teatro Sangiorgi. In scaletta alcuni dei più noti brani del compositore polacco, come la Sonata Op. 35, la Polonaise op. 53 “Eroica” e il Preludio op. 45 scritto in ricordo di Beethoven. Tra le prossime iniziative dell’AME, la presentazione live progetto Roda di Eleonora Bordonaro con i Giudei di Sanfratello previsto per il 23 giugno e la XV edizione del Marranzano World Fest dal 7 al 13 luglio. La nuova Stagione concertistica debutterà invece l’8 settembre a Palazzo Biscari

La 48ma Stagione Concertistica dell’Associazione Musicale Etnea si è chiusa in bellezza. Durante il concerto di ieri sera al Teatro Sangiorgi, l’ultimo in cartellone, il pianista Ludmil Angelov ha regalato al pubblico catanese un recital di altissimo livello dedicato interamente ad alcune delle pagine più belle di Fryderyk Chopin durante il quale l’artista bulgaro ha confermato ancora una volta la sua fama di raffinato interprete del compositore polacco. Musicista di fama internazionale, con all’attivo concerti in alcune delle sale più prestigiose, Angelov ha dedicato infatti a Chopin numerosi cicli di recital durante i quali ne ha suonato l’opera completa, aggiudicandosi importanti riconoscimenti e l’apprezzamento del pubblico. Un vasto repertorio dal quale, ieri sera, Angelov ha attinto a piene mani, proponendo una scaletta densa di brani tra i più amati del compositore per pianoforte solista. 

Si è iniziato dal Preludio in do diesis minore per pianoforte, op. 45. Scritto in omaggio a Beethoven, rappresenta una delle vette della produzione chopiniana, al pari dei celeberrimi preludi dell’opus 28. Il tocco di Angelov è stato capace di restituire bene il fascino di una composizione ricca di modulazioni e trasposizioni da una mano all’altra. Il musicista ha quindi eseguito la Polonaise Op. 26 nr. 1. Nata come danza tradizionale, la polacca è qui reintrepretata da Chopin e quasi sublimata in un brano che, seppur privo di asperità tecniche, ha lasciato ampio spazio interpretativo al pianista che ne ha esaltato i passaggi più intensi, soprattutto nella prima parte, per poi abbandonarsi alla dolcezza sentimentale della seconda. Memorabile è stata l’esecuzione della notissima Sonata in si bemolle minore Op. 35nella quale Angelov ha offerto un trasognato viaggio musicale, mesto e al contempo esplosivo, che ha culminato in una magistrale interpretazione della Marcia funebre.

A seguire, l’artista ha suonato le Quattro mazurche, op. 24, nelle quali Chopin si lascia suggestionare – reinterpretandoli in modo originalissimo – da alcuni motivi della musica popolare polacca. Ne risultano quattro composizioni che lo stesso Proust ritenne capaci di «colpire il cuore». È stata quindi la volta di una delle opere più rappresentative del genio chopeniano, ovvero lo Scherzo in si bemolle minore op. 31. Sin dai contrasti dinamici dei “botta e risposta” del primo movimento, Angelov ha trascinato la sala in un flusso di energia che si è sprigionato per tutta l’esecuzione. La scaletta ha preseguito con il Nocturne Op. 27 nr. 1. Una composizione enigmatica e tormentata che rappresenta una finestra sullo Chopin più tradizionalmente romantico e per certi versi sentimentale. Il programma si è concluso sulle note della Polonaise in la bemolle maggiore per pianoforte, op. 53 “Eroica”. Maestoso e trascinante, il brano è tra i più riconoscibili del reportorio chopeniano e, seppur precedente rispetto alle altre polacche, ne rappresenta quasi un completamento ideale. Due i bis che hanno suggellato la serata. Nel primo il pianista ha offerto una toccante interpretazione Notturno op.20 n.1 mentre nel secondo ha suonato il Valzer op. 64 n. 2 in do diesis minore.

Le attività dell’AME proseguiranno quest’estate con la XV edizione del Marranzano World Fest che quest’anno dedicherà una particolare attenzione ai flauti e alla tradizione agro pastorale siciliana e vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione come Pandit Hariprasad Chaurasia, maestro riconusciuto del Bansuri, il flauto traverso della musica classica indiana e già sodale di musicisti leggendari come Ravi Shankar, George Harrison, Zakir Hussein e Shakti. La kermesse, che si svolgerà a Catania dal 7 al 13 luglio 2024, sarà anticipata il 23 giugno dalla presentazione dal vivo del progetto Roda di Eleonora Bordonaro con i Giudei di Sanfratello. La prossima Stagione concertistica, invece, ripartirà l’8 settembre a Catania presso Palazzo Biscari con un concerto della giovane formazione tutta al femminile Quartetto Pegreffi, per poi proseguire sulla linea tracciata in questi anni, che mette insieme grandi artisti internazionali e la valorizzazione dei giovani talenti locali attraverso la collaborazione oramai consolidata con il conservatorio Vincenzo Bellini di Catania e la sua orchestra sinfonica Diretta dal maestro Epifanio Comis. Tra i nomi di spicco della 49ma Stagione, il duo di Enrico Dindo e Andrea Lucchesini, il pianista, chitarrista e compositore brasiliano Egberto Gismonti, il violinista Marco Rizzi, il giovanissimo talento pianistico cinese Zhiquan Wang.

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