lunedì, Aprile 29, 2024
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Ance: Due milioni di container cercano casa. Attrezzare i porti del Sud Italia

Dalla crisi di Suez ogni giorno 2 milioni di container “cercano casa” 
nel Mediterraneo.
Tutti gli armatori e operatori della logistica internazionali chiedono 
di attrezzare i porti del Sud Italia.
I Giovani Ance del Sud riuniscono governi, economisti e player della 
filiera
con l’obiettivo di recuperare trent’anni di ritardo nelle 
infrastrutture.
Appuntamento venerdì prossimo, 19 aprile, a Catania – Palazzo Biscari – 
ore 14

Da quando è scoppiata la crisi del Canale di 
Suez, ogni giorno circa 2 milioni di container “cercano casa” nel 
Mediterraneo. Se Rotterdam è il porto ideale per la logistica (infatti, 
con una sola operazione il container viene sbarcato dalla nave e, 
tramite il nodo logistico intermodale, viene caricato su treno veloce e 
portato a destinazione), purtroppo il Mediterraneo è privo di strutture 
del genere. Però, dalla fine del 2023 Rotterdam ha perso dal 6 al 10% 
del solito traffico, quota che si è riversata nel Mare Nostrum. Infatti, 
per compensare i maggiori costi di trasporto, caro-noli e assicurazioni, 
gli armatori preferiscono accorciare le rotte della catena logistica e 
del valore: quotidianamente 40 navi continuano ad attraversare Suez, 
mentre altre 30 compiono il periplo dell’Africa e rientrano nel 
Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra. Si tratta, dunque, di settanta 
meganavi al giorno, molte delle quali ora fanno scalo nei pochi porti 
“transhipment” disponibili (Algeciras, Valencia, Barcellona, Vado Ligure 
e Gioia Tauro), dove, mancando il collegamento con la ferrovia,  i 
container vengono trasferiti su navi più piccole che provvedono alla 
consegna in porti minori, per lo più del Sud Italia. Dove, purtroppo, i 
tempi si allungano.
Ecco perchè tutti i maggiori armatori e operatori della logistica 
internazionali chiedono con forza di attrezzare rapidamente gli scali 
del Sud Italia con piattaforme logistiche, nodi intermodali e 
collegamenti ad una ferrovia veloce che porti fino al Nord Europa. 
Insomma, per dirla con una provocazione, il Nord del mondo chiede tanti 
“Rotterdam” al Sud Italia. Una provocazione che il Gruppo Mezzogiorno 
dei Giovani imprenditori dell’Ance rilancerà, assieme ad un elenco di 
proposte per recuperare un trentennale ritardo sul fronte delle 
infrastrutture nel Mezzogiorno, venerdì prossimo, 19 aprile, alle ore 
14, a Catania, presso Palazzo Biscari, in via Museo Biscari, 10, in 
occasione del X Convegno “Sud d’Italia, Nord del mondo: infrastrutture, 
portualità e Zes: asset strategici per lo sviluppo”.
Dopo i saluti di Marco Colombrita, presidente di Ance Giovani Sicilia; 
Enrico Trantino, sindaco di Catania; Rosario Fresta, presidente di Ance 
Catania; e Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia; introdurrà Marco 
Oloferne Curti, coordinatore del Gruppo Mezzogiorno Ance Giovani; e 
interverrà Renato Schifani, governatore della Regione siciliana.
Alle 15,15, la prima tavola rotonda, su “Porti: al Sud servono tanti 
Rotterdam, sostenuti dalla Zes unica”, sarà introdotta da Alessandro 
Escolino, consigliere di Ance Giovani Campania, e dall’analisi sulla 
“regionalizzazione” delle rotte del Mediterraneo dell’economista 
Alessandro Panaro, Head of Med&Energy del centro studi Srm di Napoli 
collegato a Intesa Sanpaolo. Quindi si confronteranno Antonio Caponetto, 
coordinatore della Struttura di missione della Zes unica di Palazzo 
Chigi; Tullio Ferrante, sottosegretario a Infrastrutture e Trasporti; 
l’armatore Eugenio Grimaldi, presidente della commissione Alis per il 
sociale; e l’eurodeputata Annalisa Tardino, componente della commissione 
Trasporti e Turismo dell’Europarlamento.
Alle 16,15 la seconda tavola rotonda, su “Un Sud connesso”, sarà 
introdotta da Emilio Ciardullo, consigliere di Ance Giovani Cosenza; e 
dall’analisi sui fabbisogni di infrastrutture al Sud dell’ingegnere 
trasportista Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti. Confronti 
e risposte saranno affidati a Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac; 
Marco Falcone, assessore all’Economia della Regione siciliana; Marco 
Marchese, direttore Investimenti Area Sud di Rfi; e Ida Nicotra, 
consigliera d’amministrazione della società  Stretto di Messina.
Alle 17,15, la terza e ultima tavola rotonda sarà dedicata al cruciale 
tema della mancanza d’acqua che mette in crisi l’agricoltura, ma anche i 
cantieri dell’Alta velocità: “Infrastrutture e tecnologie per lo 
sviluppo sostenibile e di qualità: dai depuratori alle dighe”. Le tesi 
saranno esposte da Vincenzo Scarano, consigliere di Ance Giovani Puglia. 
Il dibattito, con case history, vedrà protagonisti Giuseppe Alesso, A.d. 
di Siciliacque; Calogero Giuseppe Burgio, direttore generale del 
Dipartimento Energia della Regione siciliana; Fabio Fatuzzo, commissario 
straordinario nazionale unico per la depurazione.
Le conclusioni saranno a cura di Angelica Krystle Donati, presidente 
nazionale di Ance Giovani. Modererà il giornalista Michele Guccione.

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