lunedì, Ottobre 14, 2024
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Sicilia. fondi di rigenerazione urbana per ripopolare zone e risolvere disagio abitativo

Milioni e milioni di metri quadri di zone 
degradate o abbandonate nelle città metropolitane come nelle aree 
interne, decine di ex opifici industriali, stazioni e plessi pubblici 
dismessi, complessi di edilizia popolare da risanare: la Sicilia da anni 
ha raccolto la sfida della rigenerazione urbana per ripopolare queste 
porzioni di territorio e renderle vivibili, ambientalmente sostenibili, 
dotate di servizi innovativi, sicure, luoghi di istruzione, formazione, 
produzione, cultura e integrazione sociale. E lo ha già fatto in decine 
di casi, spesso grazie alla collaborazione fra amministrazioni comunali 
e privati: ben sedici di questi progetti, realizzati o avviati, saranno 
presentati mercoledì prossimo, 15 maggio, alle ore 10, al Castello 
Maniace di Siracusa, in occasione della seconda tappa, totalmente 
dedicata alla Sicilia, dell’evento nazionale “Città in scena, Festival 
diffuso della rigenerazione urbana”, organizzato da Ance nazionale, 
Associazione Mecenate 90, Cidac e Fondazione Musica per Roma, con il 
patrocinio di In/Arch, in collaborazione con Ance Sicilia, Ance Siracusa 
e Comune di Siracusa, la co-organizzazione dell’Ordine degli Architetti, 
pianificatori, paesaggisti conservatori della Provincia di Siracusa, 
dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Siracusa, del Collegio 
provinciale dei Geometri e Geometri laureati di Siracusa e con il 
patrocinio della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di 
Siracusa. Parteciperà la presidente nazionale dell’Ance, Federica 
Brancaccio.
In questa occasione, l’obiettivo di Ance Sicilia è quello di promuovere, 
attraverso varie proposte anche normative, lo sviluppo del settore. 
Infatti, c’è ancora tanto da fare, in Sicilia come nel Paese. E ci sono 
i fondi per tutta Italia. Oltre alle risorse recentemente stanziate da 
Mef, Bei e Fondo complementare per circa 400 milioni, il “Pnrr” ha dato 
una forte spinta a questa strategia nazionale finanziando ben 2,8 
miliardi per recuperare circa 20mila alloggi tramite i “Pinqua” e i 
Piani urbani integrati, compresi 9 progetti nell’Isola per realizzare in 
aree da riqualificare 1.004 unità abitative su un milione di metri 
quadrati, con una spesa di 214 milioni di euro.
Inoltre, la rigenerazione urbana produce altri due effetti positivi: il 
presidente della Svimez, Adriano Giannola, nell’intervento a Roma dello 
scorso 7 maggio su questo tema, ha evidenziato che “le città meridionali 
nel primo decennio del XXI secolo hanno perso il 3,3% della popolazione. 
La rigenerazione urbana, coniugando strategie integrate e misure volte 
alla riqualificazione edilizia ed ambientale del tessuto sociale e 
produttivo e al perseguimento di un sistema urbano più vivibile e 
inclusivo delle città del Sud, diventa anche una soluzione al problema 
dello spopolamento e dell’emergenza abitativa”.
Temi che in Sicilia sono molto sentiti. Infatti, i sindacati degli 
inquilini calcolano che vi siano oltre 40 mila famiglie in disagio 
abitativo, a fronte del numero di alloggi vuoti (uno su tre, secondo 
Openpolis), una parte dei quali potrebbe essere recuperata con la 
rigenerazione urbana.
“In Sicilia – spiega Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia – bisogna 
favorire gli investimenti che consentono di recuperare il patrimonio 
edilizio esistente senza sprecare altro suolo. Si sono rivelati 
particolarmente efficaci quelli realizzati attorno agli scali portuali, 
come dimostra il caso simbolo della riqualificazione dell’area del molo 
trapezoidale al porto di Palermo, perché riescono a trascinare gli 
investimenti sulla rinascita dei rioni adiacenti. Però, per favorire 
questa strategia – puntualizza Cutrone – amministrazioni pubbliche e 
investitori privati hanno bisogno di un quadro normativo univoco, chiaro 
e semplificato. Auspichiamo che al più presto se ne occupi il Consiglio 
dei ministri e che in Parlamento si trovi una sintesi fra i 7 disegni di 
legge presentati. E a Siracusa chiederemo anche all’assessora regionale 
all’Ambiente, Elena Pagana, di superare la frammentazione e 
l’irrilevanza sostanziale delle norme contenute nelle leggi numero 13 
del 2015 e 19 del 2020”.
Il presidente di Ance Siracusa, Paolo Augliera, dichiara: “Ance Siracusa 
coglie l’opportunità di ‘Città in Scena, Festival della Rigenerazione 
Urbana 2024’ per condividere le riflessioni che da anni la nostra 
associazione conduce sulla città di Siracusa, attivando importanti 
sinergie con l’amministrazione comunale ed i principali stakeholders. Da 
anni la nostra associazione promuove la ricerca sui temi della 
rigenerazione urbana, in collaborazione con l’università di Catania, 
guardando alla mobilità sostenibile e integrata, alla valorizzazione di 
spazi urbani ed alla loro connessione con le emergenze naturalistiche ed 
archeologiche che caratterizzano il nostro territorio. Tra gli esiti 
delle ultime sessioni di ricerca, si evidenzia la grande opportunità di 
aprire il waterfront del Porto grande di Siracusa ad una migliore 
fruizione dei cittadini tutti, innescando un processo virtuoso di 
valorizzazione e rigenerazione di una porzione di città unica e 
meravigliosa. Tutti i buoni propositi, la buona progettualità deve, 
tuttavia, essere accompagnata da procedure burocratiche e amministrative 
semplificate che non facciano perdere importanti occasioni 
imprenditoriali di investimento, in linea con gli obiettivi di 
rigenerazione urbana”.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, conclude: “Siamo soddisfatti 
per la scelta di Siracusa come tappa siciliana del Festival. Questa 
amministrazione sin dal suo insediamento ha guardato con particolare 
attenzione alle politiche di rigenerazione urbana quali strumenti di 
crescita e sviluppo sostenibile di una città. In esse abbiamo investito 
risorse ed energie, nella piena consapevolezza che da una profonda 
riqualificazione del tessuto urbano possa derivare anche una crescita 
sociale e culturale della città. I diversi interventi realizzati ed i 
tanti ancora in itinere hanno sempre considerato questa componente come 
parte imprescindibile, insieme a quella urbanistica”.
Di mattina saranno presentati i progetti, realizzati o avviati, di 
rigenerazione urbana di Caltagirone (“quartiere Matrice e 
Sant’Agostino”), Catania (“Parco di Sant’Agata Li Battiati e 
Tremiestieri Etneo” presentato dall’ing. Augusto Ortoleva, “Magma di 
Librino” della fondazione Antonio Presti e “Area Salinelle dei 
Cappuccini”), Enna (“periferia Est di Enna bassa”), Marsala (“parco 
della Salinella”), Messina (“Città del ragazzo” e “risanamento della 
baraccopoli”); nel pomeriggio sarà la volta di Palermo (“complesso ex 
area Lolli” presentato dall’arch. Sergio Catalano e dall’imprenditore ed 
ex vicepresidente nazionale Ance Fabio Sanfratello; e “riqualificazione 
del Molo trapezoidale del porto” presentato dal segretario generale 
dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, Luca Lupi), Ragusa 
(“ex scalo merci”), Siracusa (“sicurezza delle periferie e nuovo 
waterfront sbarcadero S.Lucia” presentato dal sindaco Francesco Italia, 
“nuove fabbriche Spero” presentato dall’ing. Gabriele Venusino,  ed “ex 
albergo scuola” presentato dall’arch. Stefania Di Pietro, dirigente 
tecnico Iacp Siracusa), Vittoria (“lungomare riviera Lanterna a 
Scoglitti”), Trapani (“recupero del rione Cappuccinelli”).

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