venerdì, Ottobre 4, 2024
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Palermo: Il corso di “filosofia-in-pratica” al carcere Pagliarelli con 12 detenuti

Si è concluso presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, il corso di “filosofia-in-pratica” a cura dell’Asvope (Associazione di volontariato penitenziario). I 12 detenuti che vi hanno preso parte hanno esposto la sintesi dell’esperienza evocando alcuni temi affrontati in circolo con i filosofi presenti (Augusto Cavadi, Francesco Chinnici, Maria Antonietta Spinosa). Come l’importanza della riflessione personale per conquistare la libertà delle proprie scelte di vita; la ricchezza del confronto dialogico con chi la pensa differentemente da noi; la differenza fra “ben-essere” e “ben-avere”; l’insufficienza del PIL di una nazione per misurare la qualità della vita dei cittadini; la tavola dei “valori” che danno sapore e senso all’esistenza umana.

Gli interventi hanno inoltre evidenziato la soddisfazione per il clima paritetico di ogni sessione: ognuno aveva diritto di parola esattamente come ogni altro, indipendentemente dai ruoli istituzionali (detenuto, docente volontario, educatore carcerario etc.) senza che qualcuno si arrogasse compiti pedagogici o terapeutici o catechetici.

L’incontro è stato arricchito dalla presenza di Santi Consolo, attuale Garante dei detenuti per la Sicilia, al quale i presenti hanno consegnato una lettera-promemoria con l’elenco di alcune criticità sofferte per ragioni strutturali (nonostante l’impegno soggettivo di tutto il personale preposto all’amministrazione e alla gestione della Casa). Come la difficoltà a sottoporsi a visite mediche e ancor più ad accertamenti specialistici in strutture ospedaliere; il sovraffollamento nelle celle prive di riscaldamento; la frequente mancanza di acqua calda nelle docce; l’impossibilità di privacy nelle videochiamate con i familiari; l’assenza di collegamenti telematici per chi segue corsi universitari.

A sua volta Santi Consolo (accompagnato nella biblioteca, sede delle sessioni di “pratica filosofica”, dalla direttrice Maria Luisa Malato e dalle dottoresse Marisa Di Pasquali e Donatella Farruggia, senza accenti retorici ma con palpabile empatia umana, ha esposto le difficoltà oggettive sistemiche (di natura sia normativa che burocratico-amministrativa) con cui si devono fare i conti e ha ribadito la sua volontà di affrontarle (pur nei limiti ben circoscritti della sua attuale funzione di stimolo e di moral suasion).

L’incontro si è concluso con la consegna degli attestati di partecipazione, di alcuni libri e segnalibri-ricordo (nei quali veniva riportata la poesia di Erri De Luca “Valore”) nonché con un momento conviviale che – secondo l’espressione di un detenuto presente – ha regalato “un momento di vita normale” rompendo la monotonia della condizione carceraria.

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