Giovedì 6 novembre si partirà con una carrellata di imperdibili mostre. E, nel corso di questo primo fine settimana, ecco una giornata di studi sul teatro asiatico, laboratori di marionette e spazio a Palestina e SpagnaArriva con la delicatezza di suoni e temi millenari, con la forza del colore e della creatività tutta la magia degli artisti asiatici.Saranno loro ad aprire questo primo weekend del Festival di Morgana – da giovedì 6 a domenica 9 ottobre – che quest’anno compie i suoi primi 50 anni. Arriveranno dall’Indonesia e dalla Cina, a raccontare e condividere mondi diversi ma straordinariamente affini, tra mostre, spettacoli, giornate di studio, laboratori. Tra i festival più longevi in Italia, il Festival di Morgana in questi decenni ha delineato un percorso virtuoso – in tempi di estremismi e autoreferenzialità – nel fare convergere in Sicilia artisti, figure animate, suoni e narrazioni dai quattro angoli del mondo.
Ingresso fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria per gli spettacoli al costo di € 2, sul sito del Festival di Morgana: www.festivaldimorgana.it

Il programma del primo weekend
Racconti di vetro, marionette, antiche scritture che riflettono la condivisione e il senso del tempo: il Festival di Morgana si aprirà con una emozionante infilata di mostre sui patrimoni artistici di Indonesia e Cina, senza tralasciare opere ispirate ai pupi che veicolano un messaggio di pace.A inaugurare questa edizione speciale, giovedì 6 novembre alle 18, alla Cavallerizza di Palazzo Cefalà (via Alloro) sarà Kala. Le allegorie degli esseri indonesiani. In questa mostra, l’artista Faisal Kamandobat presenta opere ispirate alla tradizione dei manoscritti miniati Pegon, scrittura giavanese e malese in caratteri arabi. La mostra è ispirata all’idea di kala: non è semplicemente il passare del tempo, ma un ritmo sacro attraverso il quale l’esistenza si rinnova. Ogni lettera, simbolo e illuminazione in queste opere invita a una riflessione silenziosa sui ritmi della vita, una riflessione sul posto che ciascuno di noi occupa nella più ampia rete dell’esistenza.
Alle 19, un’esplosione di colore e di tradizioni lontane invaderà il Museo delle marionette. In occasione del cinquantesimo anniversario del Festival di Morgana, il Museo rilancia infatti il programma espositivo GIFT, per offrire ai visitatori alcune delle più recenti acquisizioni, con un focus speciale sulla cultura asiatica.In mostra tre collezioni imperdibili. Quella di ombre balinesi, donate da una coppia di statunitensi, e quella di marionette cinesi, provenienti dalla collezione dell’Istituto per i beni marionettistici e il Teatro popolare.La prima è dedicata al Wayang Kulit, il teatro di ombre tradizionale dell’Indonesia, e raccoglie la storia di antichi racconti ed eroi epici – con figure finemente intagliate nel cuoio e dipinte a mano – ma anche delle forze che regolano visibile e invisibile, elementi naturali, demoniaco e celeste.La mostra sulle marionette cinesi, invece, narra la lunga vicenda in cui la figura animata agiva da tramite tra l’umano e il divino. Una danza che continua, quella tra chi manovra e la figura: l’arte dell’animare ciò che per natura è inanimato, l’alchimia sottile che trasforma la staticità in racconto.
Ancora un tuffo dall’altra parte del mondo con Racconti indonesiani di vetro: arriverà per la prima volta in Sicilia una selezione della collezione privata dell’esperto di arti marziali O’ong Maryono (1953-2013) e di sua moglie, l’antropologa Rosalia Sciortino, che cura anche l’esposizione ed è autrice del catalogo.I soggetti raffigurati nelle pitture su vetro indonesiane sono molteplici, ma i più ricorrenti sono i personaggi del Wayang tratti dalle due grandi epopee di origine indiana, il Mahabharata e il Ramayana. La Palestina irromperà con tutta la sua potenza narrativa alle 21.15, ancora al Museo. Chiuderà infatti la prima giornata del Festival il documentario Everything That Is di Shrouk Alaila ed Henry Plavidal e Shourideh C. Molavi, il racconto dell’emozionante storia dell’ultimo costruttore di marionette rimasto nella Striscia di Gaza occupata, Mahdi Karira.Le marionette di Mahdi sono realizzate con i resti della guerra, che grazie a lui riacquistano vita e vanno in mezzo alla gente: lattine, legno, resti delle case familiari bombardate e altri materiali con cui ha creato pupazzi e bambole.
Venerdì 7 novembre, dalle 10 alle 13 al Museo Pasqualino, prosegue il focus sull’Asia con la giornata di studi: Figure dell’alterità. Miti, riti e musiche nel teatro cinese e del sudest asiatico, in collaborazione con Accademia di Belle arti di Palermo e il Dottorato di ricerca Mediascape: ricerca e produzione artistiche transculturali.Sarà un confronto multidisciplinare dedicato alla ricchezza simbolica, rituale e musicale delle tradizioni performative dell’Asia orientale e sud-orientale. Studiosi italiani e internazionali discuteranno di pratiche teatrali come il Wayang e il Gamelan giavanesi, il teatro di figura della Cina orientale e le sue espressioni musicali, con particolare attenzione ai temi del mito e del rito.
Alle 17, ancora al Museo, tutti pronti per il primo spettacolo di Wayang Suket (figure di paglia), Timun Mas: una storia di amore e coraggio della compagnia Wayang Suket Indonesia.Molto tempo fa, nel cuore di Giava, una vedova solitaria fece un patto scellerato con uno spaventoso gigante. In cambio di un magico seme di cetriolo, gli promise di rinunciare alla bambina che sarebbe nata da esso. Dal cetriolo dorato nacque infatti una bambina, che la vedova la chiamò Timun Mas. Mentre Timun Mas cresceva, diventando una giovane donna coraggiosa e di buon cuore, si avvicinava il giorno in cui il gigante sarebbe tornato. La donna non voleva perdere sua figlia, e chiese quindi aiuto a un eremita di montagna. Questi diede a Timun Mas quattro semplici oggetti: aghi, semi di anguria, sale e pasta di gamberetti.Niente armi, dunque, ma strumenti magici per una fuga intelligente.Sarà ancora l’Indonesia, e ancora al Museo, ad andare in scena alle 18.30 con lo spettacolo di Wayang Potehi (burattini) Tong See Han: Addio mia concubina, della compagnia Sanggar Wayang Potehi Siauw Pek San.Dopo aver conquistato il regno di Cin, Hang Ie si autoincorona sovrano di Couw, celebrato come Couw Pa Ong Hang Ie. Ma il suo orgoglio e la sua sete di potere distruggono presto l’unità della comunità. Mentre la ribellione scoppia, nel nord incombe una coalizione guidata da Lauw Pang, Han Sin e Song Gi. Hang Ie diviene sempre più arrogante e la sua ragione si acceca. Un astuto disertore, Lie Co Ce, entra alla sua corte come spia di Han, alimentando la paranoia del re e spingendolo a un attacco sconsiderato contro Kai Shia. L’assalto fallisce. Circondato e sconfitto, Hang Ie si ritira. Nella tenda reale, l’amata concubina Yo Kui Hui esegue un’ultima, dolorosa danza per confortare il suo signore.
Alle 20, sarà la volta del Wayang con tecnica mista (Kulit Purwa, Golek, Wong, Syiir) nello spettacolo Anoman Obong, della compagnia Sanggar Seni Canka Mahameru.Anoman Obong è un’opera teatrale tratta dal Ramayana che racconta la storia di Anoman, una scimmia bianca fedele a Rama, incaricata di trovare e salvare Dewi Shinta dal rapimento di Rahwana ad Alengka. Durante il suo viaggio, Anoman riesce a trovare Shinta e le consegna un anello, simbolo di Rama. Al suo ritorno, Anoman viene catturato e condannato al rogo da Rahwana. Tuttavia, sopravvive e brucia persino parte di Alengka. Tre gli appuntamenti di venerdì 7 novembre all’Ex Chiesa di S. Mattia ai Crociferi.
Si inizia alle 17 con Máscaras de los Indios de América Latina a cura di Giovanna Minardi e Carlos Riboty.La conferenza introduttiva offrirà una panoramica sul mondo delle maschere amerindie provenienti da Perù, Guatemala e Messico, oggi sempre più a rischio di scomparire. A seguire, saranno donate tre nuove maschere, che andranno ad arricchire la collezione Máscaras de los Indios de la América Latina – Collezione Carlos e Vittorio Emanuele Riboty, custodita al Museo delle marionette.
Alle 18 si parte per la Spagna, con lo spettacolo NERA. Viaje a la isla madre, di Maricruz Planchuelo, in collaborazione con l’Instituto Cervantes. Un’opera in cui la danza si combina con la manipolazione di una marionetta a 18 fili e con vari altri oggetti magici attraverso un viaggio sensoriale senza parole. A bordo della sua barca a vela, NERA si dirige verso l’isola madre per comunicare alla grande balena la scomparsa degli esseri marini e la perdita di speranza sulla Terra. La grande balena custodisce il canto dell’origine della vita, che si ode solo quando gli esseri umani perdono la loro umanità. Alle 21.15, ultimo spettacolo della giornata con le marionette a filo della compagnia Shuangfeng e La rappresentazione degli Otto Immortali.Lo spettacolo prevede quattro parti, attraverso cui il pubblico potrà esplorare le diverse possibilità artistiche e sonore del teatro delle marionette della Cina orientale. Il primo brano è strumentale, utilizzato per avvisare il pubblico dell’imminente inizio della performance. Segue l’invocazione degli otto immortali taoisti, la prima volta in cui compaiono le marionette. Il terzo brano ci porta in un’atmosfera sonora completamente diversa: i gong e il suona lasciano spazio alle delicate melodie prodotte dagli strumenti a corda erhu e banhu e dal flauto di bambù dizi. La spettacolarità del finale è garantita dalle acrobazie del vero e del finto Sun Wukong (il Re delle Scimmie).
Sabato 8 novembre alle 11, il Museo apre le attività con un laboratorio imperdibile: Le marionette di paglia indonesiane.Un workshop di circa un’ora per esplorare il mondo del Wayang Suket, l’arte tradizionale indonesiana delle marionette di paglia. Si inizierà con un’introduzione alla storia, alle forme e alla filosofia di questa antica pratica, con uno sguardo alla sua ricchezza culturale e al suo significato artistico, per poi creare la propria marionetta Wayang Suket. Per chi li avesse persi, sempre al Museo Pasqualino, andranno in replica gli spettacoli Timun Mas. Una storia di amore e coraggio, alle 17, Tong See Han: Addio mia concubina alle 18.30, e Anoman Obong, alle 20.Ai Crociferi, alle 18, andranno invece in replica NERA. Viaje a la isla madre; alle 21.15 La rappresentazione degli Otto Immortali.Il primo fine settimana del Festival di Morgana si concluderà al Museo delle Marionette domenica 9 novembre.Alle 10, ecco di nuovo in scena Tong See Han: Addio mia concubina.Alle 16.30 sarà ancora possibile partecipare al laboratorio Le marionette di paglia, mentre alle 18 andrà di nuovo in scena lo spettacolo Timun Mas. Una storia di amore e coraggio. Chiuderà, alle 21.15, una nuova messa in scena di Anoman Obong.



