martedì, Marzo 19, 2024
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“La parola d’ordine è cambiamento”: intervista al consigliere mazarese Giorgio Randazzo

Giovane e preparato. Questa è la prima impressione che si ha incontrandolo. Il consigliere comunale Giorgio Randazzo, da tempo in prima linea nel confronto con il territorio e i cittadini, in attesa di chiarire gli equilibri interni nel movimento “Diventerà bellissima” fondato dal governatore siciliano Nello Musumeci  ha dato vita al movimento “Mazara libera”. Nell’intervista che ha rilasciato al nostro giornale, il filo conduttore, quasi inevitabile, è la ricerca di soluzioni concrete libere da compromessi, un quasi inno al rinnovamento di una classe dirigente atavica senza più idee.

Il movimento da lei fondato si chiama “Mazara libera”. Ci vuole spiegare esattamente da cosa o da chi Mazara dovrebbe essere liberata?

“Libera dal trend negativo che ha caratterizzato le ultime due amministrazioni, fatto di compromessi al ribasso, di arroganza di mancanza di condivisione delle scelte che coinvolgono la città con il consiglio comunale e libera da un certo modo di amministrare la città che attualmente prevede un solo uomo al comando escludendo anche altre personalità competenti che potrebbero dare il proprio importante contributo.

A proposito di elezioni, pensa di candidarsi a primo cittadino alle prossime amministrative? 

“Ho sempre detto che chi fa politico debba essere pronto a qualsiasi chiamata o responsabilità. Se io vengo chiamato a fare il candidato sindaco o il candidato deputato o senatore, io sarò sempre a disposizione. Purtroppo, a Mazara, rispetto a qualsiasi altra città civile, il percorso è esattamente inverso. In una città normale prima si redige la nuova idea di città, dopo si aggregano le persone che condividono questa linea e successivamente si scegli la figura del candidato che incarni questo andazzo. Fatta la coalizione si sceglie appunto l’interprete. A Mazara, il primo interrogativo che si pone è chi sia il candidato sindaco. Questo fa sì che la variabile somigli tanto ai bot argentini con una oscillazione pari al 30-40 % e il risultato è che, come è accaduto nel paese sudamericano, a essere fregati sono sempre i cittadini. 

Se dovesse essere lei il candidato come procederebbe?

“Ho lanciato nelle ultime settimane un interrogativo a tutti gli alleati possibili, nomi che comunque non devono essere riconducibili ad almeno agli ultimi 12 anni di amministrazione. Voglio dialogare con chi non ha partecipato a questo processo di involuzione  in atto a Mazara. Se potessi scegliere fino in fondo, non vorrei nessun consigliere comunale attualmente presente nell’amministrazione. La parola d’ordine è cambiamento e non solo nella politica ma anche negli uomini. Vorrei giovani comunque”.

Di cosa avrebbe bisogno Mazara secondo lei?

“Recentemente ho portato questo esempio nel formulare una domanda al presidente del consiglio comunale. Ho chiesto se al figlio lui compri per prima la play station o i libri di testo. L’allure che Cristaldi ha voluto dare a Mazara di città turistica e storica a me sembra come il velo di Maya di Schopenhauer, il quale, una volta strappato, rivela le macerie. Mazara ha bisogno di normalità. Quello che i contribuenti pagano in tasse se lo devono veder ritornare in servizi. Bisogna mettere mano alla rete idrica e c’è la necessità di ritornare al servizio municipale dei rifiuti uscendo dalle srl.

Da quando c’è Cristaldi il costo è lievitato. Si è passati da 4 milioni di euro agli attuali 16. Un’altra cosa importante è fare scelte coraggiose anche sull’illuminazione pubblica. E ovviamente affrontare finalmente il contenzioso con la SNAM. Dopo che lo scorso anno è stata rinnovata la concessione per altri 30 anni alla società del gas. In un articolo però è stato scritto che la collocazione dei tubi del gas non fatta a regola d’arte ha causato l’erosione della costa, con un danno ben visibile della spiaggia di Tonnarella. La SNAM dovrebbe provvedere al ripristino della costa addebitandosi i costi. Senza contare che i mazaresi, pur avendo la SNAM dentro, pagano come se il gas provenisse dalla sede legale dell’azienda che si trova a Ferrara. Una follia”.

Bei progetti e tante idee. I soldi però da dove li recupererebbe per tutte le iniziative che ha in mente?

“Tanto per cominciare taglierei i costi dello staff che circonda l’attuale sindaco Nicola Cristaldi. Azzererei le consulenze esterne e i premi di produttività. Sono per una democrazia condivisa. Una volta diventata città normale saremmo in grado di ospitare i turisti e le convention”.

Resta l’annoso problema del porto canale bloccato e non dragato da almeno 40 anni.

“Ho un pensiero in controtendenza. Io sono per l’escavazione ma conferirei i rifiuti in modo diverso. La parte sana la smaltirei dentro alcune cave già identificate  e la parte compromessa la farei smaltire dalle ditte che si occupano del trattamento rifiuti speciali anche se costa moltissimo in termini di denaro. Per questo chiederei il contributo al Ministero. Questo sbloccherebbe le procedure di fatto bloccate. Sarei per il dragaggio della parte centrale per consentire almeno il passaggio dei motopescherecci”.

Tiziana Sferruggia

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