venerdì, Maggio 3, 2024
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Palermo,Cantieri Culturali alla Zisa: anteprima Nazionale di “Hotello con la h”

Nonostante le preoccupazioni di queste settimane che vedono l’Italia in apprensione per la diffusione del Covid-19, le cui relative disposizioni hanno messo in ginocchio il settore dello spettacolo dal vivo nelle regioni interessate maggiormente, riteniamo che è dovere degli operatori della cultura non diffondere messaggi di panico e mantenere la lucidità necessaria in questo momento complicato.

«(..) tra i promotori di cultura non si deve diffondere il panico, sostiene Giuseppe Provinzano, anzi è nostro dovere morale e culturale andare avanti con lucidità, sebbene siamo tutti appesi alle disposizioni, e anche pensare delle alternative allo spettacolo dal vivo sarebbe sbagliato, piuttosto dobbiamo prodigarci affinché venga diffuso un clima distensivo. Fermare il teatro è un grandissimo danno: stiamo vedendo le programmazioni delle regioni del Nord sospese e bloccate a data da destinarsi, laddove spesso a restare penalizzati sono gli artisti costretti a rimanere a casa. Questo é il momento della solidarietà come cultura e della lucidità come pratica. Meno “io” e più “noi”»

In questi giorni lo Spazio Franco non si è fermato continuando ad ospitare le attività di formazione del Progetto Amuni e l’allestimento di Hotello con l’H, che debutterà il prossimo 6 marzo alle h 21.00 (con replica il 7 marzo sempre alle h 21.00) in Anteprima Nazionale. HOTELLO CON L’H è una produzione nata all’interno del percorso di residenza artistica che lo Spazio Franco dedica alla creazione contemporanea e alle nuove eccellenze del territorio, che vede il debutto alla regia dell’attore, cantante e performer Salvatore Nocera, già noto al grande pubblico per l’eccellente e affermata interpretazione di Letizia Forever e L’Ammazzatore di Rosario Palazzolo.

L’immortale dramma della gelosia viene riscritto in forma monologante mostrando la cruda e lampante contemporaneità dei temi del testo shakesperiano: Nocera si cimenta in una riscrittura e in un’interpretazione sanguigna e visionaria, in una coraggiosa trasposizione impreziosita dalle scene e dai costumi di Dora Argento e dalle musiche originalidi Aldo Giordano ( Pupi di Surfaro)  e le luci di Gabriele Gugliara.


Nella drammaturgia di Nocera protagonista assoluta è la parola: nulla accade, se non attraverso la parola, a prescindere dai diversi temi trattati. Temi universali, che appartengono all’umanità tutta in ogni tempo: l’amore e la gelosia, il potere, l’inganno e la follia. Questo Hotello ci dona l’immagine di un uomo che, seppur appartenente a un’altra epoca, è un moderno eroe tragico che subisce una rovinosa caduta proprio per il suo essere imprescindibilmente umano, incapace di leggere il mondo. Non solo strumento. Non più rappresentazione, semplice o complessa. La parola è essa stessa realtà. Vera o presunta. Corrotta. Ingannata e distorta. Rendendo la conoscenza impossibile. E portando alla catastrofe. A distanza di quattrocento anni è difficile trovare un’opera più attuale di questa, in un mondo in cui la rappresentazione della realtà e l’apparenza sono diventate più importanti della realtà stessa.

NOTE DI REGIA

L’idea di ridurre a monologo il testo capolavoro di Shakespeare mi assilla da circa un decennio. Non uno spettacolo di narrazione. Hotello, quello con l’H, è unico personaggio. Artefice e carnefice. Vittima di se stesso. Contemporaneamente Iago e Otello. Affabulatore scaltro. Macchinatore bugiardo. Tesse una ragnatela, talmente sofisticata e perfetta. Da non poterne più sfuggire. Intrappolato e sconfitto. L’amore. La paura. La rabbia. E la fragilità. Hotello grida e piange. E riempie di parole. Il vuoto assordante. Un silenzio insopportabile.

Hotello è un uomo. È un soldato. È un campo di battaglia.

Hotello è un sogno. La verità e l’inganno.

Hotello è pazzo.

Tante e troppe le fonti che mi hanno ispirato. I percorsi e i livelli di analisi di un testo così grande. Lineare e tortuoso. E il tentativo, folle. Eliminando tutte le esemplificazioni, i giochi di ruolo, appigli. Per restituire un quadro sublime. Nella sua profonda complessità. E sincera contraddittorietà. Un ritmo frenetico. Una musica. Un urlo. Un ultimo bacio. Un amplesso. E una pugnalata al cuore. Un pugno allo stomaco. E rimane sospeso. Hotello. A mezz’aria. Che non sa più vivere. E nemmeno morire.


6 e 7 MARZO 2020 H 21.00

allo SPAZIO FRANCO ai Cantieri Culturali alla Zisa – Palermo


HOTELLO – con l’H

diretto e interpretato da Salvatore Nocera

costumi e scenografia di Dora Argento

luci di Gabriele Gugliara

musiche di Aldo Giordano

assistenti alla regia Irene Nocera e Giada Morreale

con la collaborazione artistica di Simona Miraglia

Produzione Teatro22 e InArte

Segni di residenza – Spazio Franco

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