lunedì, Aprile 29, 2024
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Funghi e intossicazioni: cosa sapere

Recentemente sono state riscontrate delle intossicazioni da funghi correlate al consumo di Chlorophyllum molybdites, specie fungina presente in America, Africa e nelle regioni temperate e sub-tropicali di tutto il mondo, ma che da qualche anno risulta molto presente anche nel territorio siciliano ed in particolare in quello etneo.

Questa specie, come visibile dalle foto, è facilmente confondibile con la “Mazza di tamburo”

(Macrolepiota procera), ed è responsabile di intossicazioni gastrointestinali a breve latenza con complicanze neurologiche, che rendono necessario l’intervento dei Pronto Soccorso Ospedalieri.

Questa intossicazione viene definita Sindrome Morgana (Morganismo).

Si segnalano che altre specie di funghi sono responsabili di intossicazioni di tipo gastroenterico e pertanto da considerarsi specie tossiche: i funghi a pori rossi, in particolar modo Rubroboletus rhodoxanthus (Boletus rhodoxanthus) e Imperator luteocupreus (Boletus luteocupreus),.

Anche l’Armillaria mellea (Chiodini), nonostante sia una specie ammessa alla commercializzazione in Italia, provoca problemi gastroenterici qualora non si rispettino determinate precauzioni, quali la bollitura con acqua per almeno 20 minuti dall’ebollizione, il non riutilizzo dell’acqua di bollitura,  asportazione del gambo e infine l’esclusione dal consumo degli esemplari troppo maturi o dopo le gelate.

Si raccomandano pertanto i raccoglitori di funghi spontanei di recarsi presso gli Ispettorati micologici delle Aziende Sanitarie della Sicilia per la valutazione dei funghi commestibili e per non rischiare pericolose intossicazioni o, nei casi più gravi, l’ingestione di funghi velenosi

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