“Mentre il Presidente della Regione Siciliana propaganda su tutti i quotidiani di carta stampata e online, la
stabilizzazione di personale come obiettivo prefissato e raggiunto dall’attuale governo della regione
siciliana, l’unico personale, il Personale ASU in servizio in gran parte dei siti dei beni culturali, destinatario di
una precisa norma regionale, votata a maggioranza bulgara dall’intero parlamento regionale, che ha
persino superato il vaglio di costituzionalità degli organi nazionali preposti, la stessa amministrazione
regionale non fa nulla per stabilizzarlo nei ruoli regionali.”
A dichiararlo sono i segretari regionali di FP CGIL, UGL, COBAS/CODIR, CONFINTESA e ALE UGL per le
politiche del Personale precario e della Funzione Pubblica.
“Ma non è tutto. Il Personale ASU – sottolineano i sindacalisti – che grazie alle prestazioni lavorative
prestate nei siti della cultura regionale, contribuisce a tenere aperti i medesimi siti, non viene neanche
pagato dalla stessa amministrazione regionale dal mese di dicembre dello scorso anno. Insomma alla beffa
della mancata stabilizzazione anche il mancato pagamento delle prestazioni effettuate in ben 5 mesi.”
“Abbiamo deciso – continuano i sindacalisti – di fare conoscere all’opinione pubblica come stanno realmente
le cose a proposito della propagandata e sbandierata stabilizzazione di personale da parte della regione
siciliana e di come la stessa amministrazione regionale non ha ancora avviato alcun procedura che porti alla
stabilizzazione del Personale ASU che, ribadiamo, è quel personale destinatario di una norma voluta dal
Governo Regionale e votata da tutto il Parlamento Regionale.”
“Denunciamo lo stato di fatto – proseguono i segretari regionali di FP CGIL, UGL, COBAS/CODIR,
CONFINTESA e ALE UGL – con rammarico e dopo avere cercato in tutti i modi, democraticamente possibili,
di interloquire con chi di competenza, inviando innumerevoli richieste di incontro mai prese in
considerazione da parte di un’amministrazione sempre più latitante a risolvere una serie di problemi che
vanno dalla stabilizzazione del personale ASU in servizio ai Beni Culturali e, quindi, dall’applicazione di una
legge democraticamente votata dal parlamento regionale, al mancato pagamento di quanto dovuto di
diritto dopo prestazioni rese dal medesimo personale.”
“Non è più tempo della propaganda – concludono i sindacalisti – ma di passare dalle parole ai fatti concreti.
Attendiamo di essere convocati da parte del Presidente della Regione insieme ai rappresentanti degli
Assessorati di competenza per avviare la stabilizzazione del Personale ASU, come tra l’altro prevede la
norma regionale, e, allo stesso tempo chiediamo all’Assessore dei Beni Culturali a rimuovere ogni inerzia da
parte dei propri uffici e, se il caso lo impone, sanzionare quei dirigenti che, stanno colpevolmente
ritardando il pagamento delle prestazioni rese da ben cinque mesi ad oggi e non sono in grado di assolvere
ai propri compiti istituzionali.”