lunedì, Ottobre 14, 2024
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Il Museo delle Marionette acquisisce l’archivio fotografico Cusumano

Memorie dell’alterità: il 19 e il 20 aprile studiosi e specialisti alla scoperta (e alla tutela) degli archivi fotografici
 dei musei etnografici italiani Il Museo delle Marionette acquisisce l’archivio fotografico Cus
imano,
un patrimonio di 13mila scatti

Raccontano una storia affascinante, spesso parallela, quelle foto custodite negli archivi pubblici dei musei legati alla demologia, all’etnologia, all’antropologia. Narrano di frammenti di vita quotidiana, oggetti, usi, volti altrimenti dimenticati che rischiano, senza un’appropriata convergenza di azioni, di andare perdute.

Venerdì 19 e sabato 20 aprile alMuseo delle marionette si terrà l’importantissima due giorni del convegno di studi nazionale Memorie dell’alterità: gli archivi fotografici pubblici DEA in Italia. Consistenze, problemi, prospettiveorganizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, diretta da Rosario Perricone e dalla Società Italiana per lo Studio della Fotografia, presieduta da Giovanni Fiorentino.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento e fino ai nostri giorni, a riprova della stretta e duratura relazione instaurata tra ilmezzo fotografico e le scienze sociali, in particolare delle cosiddette discipline DEA (Demologiche, Etnologiche, Antropologiche), un grande numero di raccolte d’immagini è custodito in istituzioni pubbliche e private del nostro Paese.

Si tratta di fotografie di argomento etnografico e antropologico che rappresentano un patrimonio a sé,oggetto, in genere, di scarsa attenzione nonostante arrivino a documentare anche aspetti legati al viaggio, alle esplorazioni geografiche, all’attività missionaria, alla documentazione del territorio, del paesaggio, dei centri minori, delle rovine e dei monumenti, ai rilievi etnomusicologici ed etnolinguistici, oltre a dare precise indicazioni sulla storia e l’evoluzione complessiva della fotografia nazionale.

“Quello ospitato dal Museo Pasqualino – commenta Rosario Perricone, direttore del Museo delle Marionette – è un appuntamento cruciale che, attraverso il contributo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia, prevede il coinvolgimento dei più importanti studiosi che si occupanodell’argomento. Quello che prenderemo in esame, il corpus di immagini custodite dai musei etnografici, è un patrimonio di estrema rilevanza, che rischia di andare perduto se non si mettono in atto, su base nazionale, precise misure di tutela. Il convegno ha anche la funzione di sensibilizzare organi e istituzioni in questo senso. Il mio intervento al convegno verterà sulla collezione fotografica del Museo Pitrè, il cui patrimonio è stato troppo spesso dimenticato. Un’istituzione prestigiosa e di rilevanza internazionale, che in passato è stata diretta dai più importanti antropologi siciliani, cosa che ci auspichiamo possa avvenire anche per il futuro”. 

Cultura contadina, ricerca, paesaggio in 13000 scatti: il prezioso 
archivio fotografico del professore Cusimano in dono al Museo Pasqualino

In occasione del convegno, il Museo delle Marionette si arricchirà del prezioso archivio donato da Gigi Cusimano, professore ordinario di geografia e già presidente della Scuola di beni culturalidell’Università di Palermo. 
Un imponente archivio fotografico di interesse etnoantropologicoraccolto in oltre 50 anni da Cusimano nella sua carriera universitaria all’interno della cosiddetta Scuola antropologica di Palermo, fondata da Antonino Buttitta.
Un patrimonio immenso, circa 13.000 scatti, realizzati nel corso di iniziative di ricerca promosse in ambito accademico dalle cattedre di Etnologia, Storia delle tradizioni popolari, Antropologia culturale, Geografia, dal Folkstudio e dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliano (CFSL). Le immagini riportano anche le imprese scientifiche sostenute da altri enti di ricerca come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’assessorato dei Beni culturali della Regione Sicilia, ricerche personali, ma anche temi paesaggistici e un’ampiadocumentazione sulle feste di San Giuseppe, Pasqua, Natale. Non mancano scatti sul lavoro contadino e la sua cultura, sul ciclo del grano, sulla viticoltura, sull’olivicoltura e l’agrumicoltura.

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