C’è l’ha con tutti il Vittorio Nazionale e come sempre mena fendenti a destra a manca. Stavolta nel mirino dell’esplosivo Sgarbi c’è il presidente della regione Nello Musumeci, “colpevole” di non aver risposto ai suoi messaggi in cui gli chiedeva di incontrare Guido Roberto Vitale, un banchiere che avrebbe dovuto investire la bellezza di 39 milioni di euro per la ricostruzione del Tempo G di Selinunte. Ma Musumeci è anche accusato di ben altro, di essere cioè “ostaggio” dei cinque stelle.
«Considero Musumeci un dipendente dei 5 stelle, mi dimetto perché non ho intenzione che sia lui a decidere il mio destino, quindi me ne vado prima io. Ogni rapporto politico e umano con Musumeci è interrotto definitivamente». Con queste parole sibilline, Sgarbi ha dimostrato tutto il suo rancoroso malcontento nei confronti di Musumeci ed ha aggiunto
«il centrodestra ha perso le politiche in Sicilia perché il vincitore delle regionali ha voluto fare il superiore. Qui si tornerà a votare presto, questo è sicuro. È inutile cercare di colmare una voragine, sono io che sfiducio Musumeci e me ne vado. Ma fino all’ultimo ho cercato di lavorare per la Sicilia ». Per quanto riguarda la mozione di censura che i Cinque stelle siciliani vorrebbero presentare contro di lui, Sgarbi risponde che è pronto anche a “sputare loro in faccia” e “utilizzare il loro stesso linguaggio”. Intanto, pare che se Sgarbi si dimette da assessore regionale ai Beni Culturali, al suo posto dovrebbe andare Sebastiano Tusa