Sarà il museo del Satiro di Mazara del Vallo la nuova casa dei codici venuti dal mare. Nella settimana appena iniziata, l’ex Chiesa di Sant’Egidio accoglierà i fascicoli che con il Satiro danzante hanno condiviso gli stessi fondali marini del Canale di Sicilia e sono stati rinvenuti 10 anni di distanza dal ritrovamento della statua bronzea, a circa 450 metri di profondità.
Dopo la consegna, nel 2008, alla sovrintendenza del mare, i “Codici venuti dal mare” sono stati trasferiti presso l’Istituto Centrale per la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma per le operazioni di restauro, per poi ritornare, nell’estate del 2015, presso l’Arsenale della Marina Regia di Palermo.
Si tratta di due fascicoli, risalenti intorno alla seconda metà del 1700, fatti di pelle di razza e costituiti da pergamene assemblate per facilitarne il trasporto, di una dimensione di 30×324 cm. Reperti che accendono una luce diversa sulla storia del commercio del Mediterraneo. Un bene di lusso, secondo quanto trasmesso dagli studiosi, in voga nella Francia del XVIII secolo e che ora punterà ad impreziosire i luoghi di cultura il centro storico mazarese.