Dava il tormento alla moglie e ai due figli nati in otto anni di matrimonio fallito e a cui non voleva rinunciare. Emanuele Pilo operaio dell’Amia, 27 anni, arrivò a minacciare di morte sia l’ex moglie che la famiglia di lei opponendosi alla separazione decisa dalla moglie. Per questo motivo Giocchino Di Domenico, ex suocero, gli sparò con un fucile regolarmente detenuto non riuscendo più a sopportare le violente minacce che l’ex genero rivolgeva sia alla figlia che agli altri componenti della famiglia. Pilo si era recato nell’abitazione dell’ex moglie, violandone dunque il domicilio. Era l’ottobre del 2012 , a Falsomiele, precisamente in via Brasca e per questo omicidio, Di Domenico era stato condannato in prima sentenza a 9 anni di reclusione per omicidio volontario. Ora invece la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza motivando la scelta con l’ipotesi di legittima difesa. Accanto al corpo della vittima era stato rinvenuto un coltello da cucina. L’aggravante resta comunque la violazione domiciliare che resta il perno fondante della rivisitazione del processo che potrebbe consentire a Di Domenico uno sconto di pena
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