(di Achille Sammartano)
L’Italia, patria di ciò che sarebbe potuto essere, a Marsala, con buona pace dei revisionisti, ha colori più caldi nella sua bandiera tricolore piegata sugli scaffali della storia. E proviamo a raccontarla immaginando il suono di spade e i colpi di barionetta; e proviamo a trasmetterla, logora e sontuosa, nelle sue giubbe rosse che diedero vita e speranza per unire il paese. Ecco cos’è il museo risorgimentale – garibaldino a Marsala, una tappa della coscienza di ognuno di noi da cui bisogna riparte, ancora una volta.
Il museo occupa due ampi locali al primo piano dell’ex monastero benedettino di S.Pietro e illustra le tappe fondamentali dell’unificazione d’Italia con protagonista la città di Marsala.
La seconda sala è interamente dedicata al mito di Giuseppe Garibaldi e al ricordo dei Mille garibaldini; qui si trovano ritratti, quadri, foto e stampe d’epoca che raffigurano i volti degli uomini e dei ragazzi che diedero un contributo fondamentale al processo di unificazione nazionale. Nel Museo sono esposte armi e divise dei garibaldini, tra cui l’uniforme di Abele Damiani, illustre patriota garibaldino marsalese, poi deputato del Parlamento italiano. Oggi il Museo è stato dotato di apparati multimediali e interattivi. A curare l’allestimento museale è stata la associazione Atollo Onlus con l’architetto Agnese Giglia e sotto la direzione scientifica della Professoressa Cristina Vernizzi.