sabato, Aprile 27, 2024
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Agricoltura: preoccupante l’assenza di piogge

L’inverno mite, troppo mite, che stiamo vivendo desta non poche preoccupazioni negli addetti ai lavori.

Il settore agricolo, in particolare, è rimasto per mesi in attesa delle piogge invernali, fondamentale per garantire l’irrigazione delle coltivazioni.  Piogge che non sono mai arrivate.

Con il passare dei giorni, la situazione genera sempre maggiore preoccupazione.

 “Anche il mese che sta per concludersi può essere archiviato come il febbraio più asciutto degli ultimi cento anni. Era già successo lo scorso gennaio, anch’esso il più secco nell’ultimo secolo. Un febbraio così, senza piogge, si era registrato solo a metà degli anni Cinquanta. Mai però due mesi invernali consecutivi – e fondamentali in Sicilia per accumulare scorte d’acqua – così siccitosi” – scrive la CIA Sicilia Occidentale.

Per due mesi consecutivi, in questa parte di Sicilia, non si è praticamente vista una goccia d’acqua.

La CIA evidenzia come la siccità, in provincia di Trapani, stia causando problemi soprattutto al comparto vitivinicolo: i terreni aridi e duri non permettono infatti l’impianto delle nuove vigne ma, in generale, anche la naturale crescita delle piante potrebbe essere danneggiata dalla perdurante assenza di acqua.

 “Siamo davanti a un quadro preoccupante, la siccità sta compromettendo le nostre colture in corso come il grano, foraggi e ortaggi. Ma ha anche bloccato il lavoro nelle vigne, dove in questo periodo si dovrebbe lavorare ai nuovi impianti. La terra è però dura, spaccata, non si può piantare nulla in questo momento, un problema che stanno vivendo anche i florovivaisti”, spiega Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale.

Il problema riguarda tutte le colture e tutte le aree.

Nelle basse Madonie – fa sapere la CIA – è a rischio il raccolto del grano: chi ha fatto in tempo a piantare, ha visto germogliare le piantine che però stentano a crescere. Nelle Alte Madonie, qualche gelata ha compromesso pascoli e colture foraggere. A preoccupare, è anche l’assenza di neve, una risorsa importante perché a rilascio ritardato: quando nei mesi primaverili calano le piogge e il sole la scioglie, l’acqua va a rifornire le sorgenti.

C’è preoccupazione anche nei territori tra Cerda e Sciara, in modo particolare per le colture di carciofi e broccoli. I laghetti sono asciutti da settimane, le aziende nei pressi dei corsi d’acqua stanno a fatica portando a compimento le colture. Per tutti gli altri si parla di perdite fino al 70% del raccolto.

Terra arida e spaccata anche nel corleonese e partinicese. Anche qui terra arida e spaccata.

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