Saranno presentati venerdì prossimo, 27 ottobre a Caltagirone, i risultati del progetto SEMinCANTA, finanziato con risorse a valere del FEASR-PSR Sicilia 2014-2020 attraverso le iniziative LEADER del Gal Kalat, che punta a creare una filiera della canapa in Sicilia.
Riuscire a realizzare una filiera della canapa nella regione risulta fondamentale in quanto la sua coltivazione, che può avvenire anche in asciutto, nell’ambito della rotazione colturale, porterebbe a molti vantaggi: oltre ad accrescere la fertilità dei terreni, contribuirebbe al controllo delle infestanti portando nuova linfa al settore agricolo siciliano. Senza parlare del prezioso contributo che potrebbe dare all’innovazione di diversi settori agroalimentari: i prodotti derivati possono trovare spazio in numerose nicchie di mercato accrescendo così il reddito di tutti gli anelli della filiera.
Alla varietà “testimone” Futura 75, la più conosciuta e coltivata finora in Sicilia, sono state affiancate circa sette diverse varietà con lo scopo di individuare eventuali adattabilità al contesto pedo-climatico dell’areale del Calatino Sud Simeto portando dei miglioramenti in termini di resa e qualità della granella e favorendo al tempo stesso la fertilità del suolo grazie a metodi di coltivazione ecosostenibili.
Il progetto, il cui è nome racchiude l’acronimo “dal SEMe di CANapa alla TAvola”, sarà illustrato a partire dalle ore 8.30 presso il salone di rappresentanza Mario Scelba nel Municipio di Caltagirone.
I protagonisti di SEMinCANTA
Capofila del progetto è stato lo storico Molino Crisafulli di Caltagirone che, coadiuvato dai professori Laura Piazza e Salvatore Ciappellano dell’Università Statale di Milano UNIMI, si è occupato del miglioramento delle condizioni di stoccaggio e della trasformazione del seme in olio, farina e altri derivati. Partner scientifico è stata la Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia che, in collaborazione con il CREA (Centro di Ricerca in Cerealicoltura e Colture industriali – laboratorio di Acireale), ha proceduto al collaudo dell’innovazione proposta.
«Il ruolo del partenariato nel progetto “Semicanta” è stato fondamentale – afferma Santo Aparo, Innovation broker-. Dal capofila Molino Crisafulli, che ha messo in campo le azioni del post raccolta e della molitura della granella di canapa con il supporto della dott.ssa Piazza dell’Università di Milano, alla Stazione Consorziale di Granicoltura che ha collaudato le cultivar nel nostro areale con il supporto del CREA di Acireale. E poi l’azienda agricola di Giuseppe Sammartino che, lo ricordiamo, ha messo a disposizione i propri terreni per le azioni agronomiche in pieno campo. Il lavoro di squadra ha permesso il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati».
«Dopo poco più di tre anni dall’avvio attività siamo giunti alla conclusione del progetto 16.1 Semincanta, ma è con la conclusione di questo progetto che in realtà inizia, con consapevolezza, la filiera produttiva della canapa in Sicilia – aggiunge Giuseppe Sammartino-. Adesso come mai prima d’ora, abbiamo dati e risultati applicabili al nostro contesto pedoclimatico».
Gli interventi della giornata
All’incontro di venerdì prossimo sarà presente il dott. Nino Virzì, Primo Ricercatore del CREA, che si soffermerà sulle sperimentazioni condotte in Sicilia dal Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali di Acireale nell’ambito del progetto Semincanta, soffermandosi sulle attività progettuali finalizzate alla caratterizzazione agronomica di differenti varietà di canapa industriale e alla definizione di percorsi agronomici compatibili con ambienti di coltivazione caldo-aridi.
L’intervento della biologa Fabiola Sciacca del CREA – Cerealicoltura e Colture Industriali di Acireale (CT) permetterà di conoscere i risultati emersi dalla valutazione qualitativa e nutrizionale di farine di canapa industriale e dei prodotti da forno (pane e pasta) realizzati mediante utilizzo di semola di frumento duro arricchita con farina di canapa coltivata in Sicilia.
In questi anni di attività, sono state studiate le caratteristiche nutrizionali e qualitative dell’olio e della farina ottenuti dalla trasformazione dei semi di canapa. È emerso che l’olio derivante dalla spremitura meccanica dei semi ha caratteristiche nutrizionali e di stabilità molto interessanti per l’impiego in campo alimentare. Inoltre, la farina, considerata un sottoprodotto del processo di spremitura, presenta una composizione in aminoacidi essenziali tali da poter prevedere un utilizzo anche per l’uomo. Su questi aspetti interverrà il dott. Salvatore Ciappellano del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’UNIMI, mentre la dott.ssa Laura Piazzadel Dipartimento Scienze e Politiche Ambientali dell’UNIMI, presenterà i risultati ottenuti dalle analisi chimico-fisica e reologica del prodotto e si soffermerà sui criteri tecnologici da adottare per ottenere un aumento della resa di estrazione in olio con attenzione ai parametri di qualità dell’olio estratto. Sempre la dott.ssa Piazza, infine, si soffermerà sui possibili rischi di danni termici a cui potrebbe andare incontro la componente proteica e su come si possa ottenere una maggiore concentrazione del contenuto proteico al fine di avere un ingrediente proteico di elevata qualità tecnologico-funzionale e/o integratori proteici.