domenica, Ottobre 6, 2024
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Poche imprese siciliane iscritte a Italia.it

Isnart: ci sono solo 670 imprese siciliane fra le diecimila imprese 
turistiche italiane che si sono accreditate su Italia.it, pari all’8%, 
c’è tempo fino al 31 maggio
Crispino: caro-voli, si erogano 140 milioni l’anno alle compagnie aeree,
  ma i prezzi restano alti; a Air Sicilia e Windjet nessun contributo e i 
prezzi erano calmierati
Oggi fare una compagnia siciliana con capitali siciliani è un atto 
rivoluzionario
Muove i primi passi la nuova Aerolinee Siciliane

Sicilia fanalino di coda nella nuova 
promozione digitale della ripresa turistica. Dal Travelexpo di 
Terrasini, Claudio Di Giuseppe, project manager dell’Isnart, l’istituto 
nazionale ricerche turistiche di Unioncamere, ha lanciato un allarme: su 
diecimila imprese italiane già accreditatesi sulla piattaforma Italia.it 
voluta dal ministero del Turismo con 114 milioni del “Pnrr”, solo 670 
sono siciliane, pari all’8%, mentre al Sud la Campania è una regione 
virtuosa; guidano la classifica Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e 
Toscana. Allarme perché la milestone fissata dal “Pnrr” è il 31 maggio: 
entro quella data dovranno essersi accreditate almeno ventimila imprese 
in tutto. “In questa fase se ne stanno accreditando già cinquemila, le 
imprese siciliane devono bruciare le tappe per non perdere questa 
occasione”.
Perché essere sulla piattaforma rappresenta un’enorme opportunità di 
visibilità e di lancio verso il turismo internazionale: “Il  Tourism 
Digital Hub del MiTur è integrato su Italia.it, piattaforma ufficiale 
del ministero, usufruisce delle campagne promozionali dell’Enit. 
Ciascuna impresa ha non solo visibilità internazionale, ma anche la 
possibilità di scavalcare le Ota per non pagare il 22% di commissione 
sulle prenotazioni, ottiene la traduzione in nove lingue delle proprie 
info, ha a disposizione statistiche sul turismo incoming per impostare 
adeguate strategie commerciali. E da maggio anche corsi di formazione”.
“In un anno – ha aggiunto Di Giuseppe – gli accessi di turisti al sito 
sono schizzati del 140%. E presto rilasceremo un’App geolocalizzata con 
la quale i viaggiatori potranno ottenere gratis tutte le informazioni 
necessarie a trovare e conoscere non solo i territori siciliani, ma 
anche le nostre imprese”.
Altro tema trattato oggi a Travelexpo è stato il contrasto al caro-voli 
per favorire l’allungamento delle stagionalità turistiche. Luigi 
Crispino, patron di Air Sicilia e oggi presidente della Fondazione Air 
Sicilia, ha rivelato: “Ogni anno l’insieme del sistema istituzionale 
siciliano eroga sotto varie forme e a vario titolo 140milioni di euro 
per sostenere e incentivare le compagnie aeree ad effettuare i 
collegamenti da e per la Sicilia mirando ad abbattere il caro-voli, ma 
le tariffe restano altissime. Altri 24 milioni vengono erogati per la 
continuità territoriale con Lampedusa e Pantelleria, servizio che Air 
Sicilia gestiva con un contributo di appena 1,5 milioni l’anno. Salvo 
poi l’avere innalzato l’importo del bando a 19 milioni l’anno, appena 
una settimana dopo avere fermato i nostri aerei”.
“Di questi 140 milioni – ha aggiunto Crispino – 60 milioni vengono 
erogati a Ryanair sotto varie forme, fra le quali il marketing 
territoriale. Air Siciia e poi Windjet non hanno ricevuto contributi, 
eppure i loro prezzi erano calmierati. Questo era possibile – ha 
spiegato – perché il trasporto aereo è un elemento strutturale di un 
territorio, può essere sostenibile solo se gestito da una compagnia che 
abbia chiaro come il proprio ruolo sia finalizzato alla crescita del 
proprio popolo. Ryanair giustamente fa l’interesse del popolo irlandese, 
porta soldi a Dublino. La Regione – ha sottolineato Crispino – da 
quest’anno ha aggiunto una spesa di altri 40 milioni affinché sia 
praticato uno sconto ai viaggiatori siciliani, però le tariffe restano 
altissime: 500 euro per 38 minuti di volo dalla Sicilia a Roma, quando 
noi abbiamo calcolato che il costo industriale complessivo di un moderno 
aereo per un’ora di volo è di appena 44 euro a posto”.
Ecco perché, ha concluso Crispino, “oggi creare una compagnia aerea 
siciliana con capitali siciliani è un atto rivoluzionario”.
Frase che ha permesso a Leonardo Licitra, presidente del Consiglio di 
sorveglianza della nuova compagnia Aerolinee siciliane, di spiegare come 
sta procedendo la raccolta di fondi tramite piccoli azionisti siciliani, 
arrivata oggi a quasi 500mila euro. Azionariato diffuso e trasparenza 
sono le due caratteristiche dichiarate dell’iniziativa. Tre gli 
obiettivi della compagnia: il trasporto aereo, l’handling e la 
manutenzione degli aerei. “Dallo scorso 2 aprile – ha comunicato Licitra 
– , dopo la chiusura dell’aumento di capitale, abbiamo aperto 
all’ingresso di terzi nel capitale. Stiamo creando una struttura per 
sviluppare un rapporto con questi soggetti e apriremo una condivisione 
con i territori. L’obiettivo è quello di arrivare a raccogliere 2 
milioni di euro entro il 30 settembre. In più, stiamo conferendo alla 
società beni materiali e immateriali per essere bancabili e abbiamo 
aperto le trattative per noleggiare un Airbus 319. E stiamo curando una 
interlocuzione con la Regione, che speriamo voglia tutelare l’interesse 
collettivo di avere a disposizione una compagnia aerea siciliana. Poi 
serviranno quattro mesi per le autorizzazioni al volo”.

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